Cos’è “GGente”? C’è una cosa che invidio e ad un tempo detesto nel fare del fotografo tipo: la sfacciataggine. Carpire l’immagine del prossimo nei suoi atteggiamenti, nelle smorfie, negli sguardi sorpresi, diffidenti, interrogativi, a volte bonari, tante volte infastiditi, quasi mai indifferenti. Attendere lo scandalo, come i “paparazzi”; il fattaccio come i fotografi di cronaca nera; il diverso… come la Arbus… Per chi è timido, una pratica impervia se non proprio impossibile. E tuttavia, questa forzatura rappresenta la gran parte del fare fotografia. In fondo, l’uomo con la macchina da presa cosa fa? Va in giro, insegue il suo prossimo, è curioso sino alla morbosità… Ecco! “GGente” vuole essere una sorta di “report” di questo viaggio nei luoghi dell’esistenza, in cerca di qualcosa di ipotetico, di illusorio. Forse solo una occupazione di senso. Un “darsi da fare” per nulla. Una metafora dell’esistenza.
Quelle presentate sono la infinitesima parte di un tutto. Un campionario poco significativo in assoluto. Una partecipazione doverosa al rito della fotografia randagia. Un genere che non può fare a meno della gente!