Questa mostra non ci sarebbe stata senza l’impulso dell’artista e amico Lello Lopez, e del nostro gallerista atipico – artista a sua volta – Sergio Gioielli… . Inizialmente la proposta per una mostra di miei lavori fu un’altra (per la quale avevo già pronto anche un “catalogo”: se ne parla in una intervista di Luigi Auriemma comparsa sulla rivista d’arte “fare voci” (https://farevoci.beniculturali.it/fare-voci-aprile-2024/) […]
Il nucleo di partenza dell’esposizione “ELEMENTI” era costituito inizialmente da solo sette lavori completi che dovevano rappresentare la traccia progettuale sulla quale contavo di lavorare. Il titolo, anch’esso provvisorio, era “Statuaria” poiché i soggetti sui quali avevo concentrato il mio lavoro fotografico sono soprattutto sculture. Ho sempre amato fotografare la scultura. La rappresentazione tridimensionale – fissa ma non necessariamente immobile -, consente di scegliere accuratamente il punto di vista e la luce. Le sculture sono metafore visive. Sono idealizzazioni, ipostasi che moltiplicano il concetto di “simulacro” che io cerco di esprimere manipolando l’immagine di anonimi individui in carne ed ossa, ridotti a mere parvenze; proiezioni effimere, fugaci, d’una umanità alla perenne ricerca di senso. Il titolo definitivo “Elementi”, quindi viene fuori come conseguenza di due diverse direttrici di pensiero. Da un lato l’effige umana (le sculture), quali simulacri idealizzati dell’umano eternato nella forma inanimata; dall’altra la natura), sintetizzata dai quattro “elementi”, eterni ed eternamente mutevoli: lo scenario immortale sul quale si proiettano le esistenze dei mortali.